La Val Taro ha una storia antichissima, le cui origini risalgono addirittura al Paleotico e al Mesolitico come dimostrano i reperti conservati nel museo archeologico del Seminario Vescovile di Bedonia. Molti autori attestano anche la presenza di Liguri non solo nella Val Taro ma anche nelle valli limitrofe come la Val di Vara e in quella del Magra.
Furono proprio i Liguri che, nonostante la lunga permanenza sul territorio e l’estenuante resistenza durata 80 anni, dovettero cedere ai Romani i territori conquistati (157 a.C.). Con la caduta dell’Impero Romano (568), giunsero i Longobardi i quali fin da subito iniziarono a costruire importanti abbazie lungo le vie transappenniniche, un esempio tra tutti è rappresentato dal monastero di San Colombano che, pur trovandosi a Bobbio, è indissolubilmente legato alla storia locale.

La Val Taro infatti si trovava in una zona strategica fondamentale dal punto di vista religioso e culturale, in quanto attraversata da due importanti strade: la Via Francigena o Via Romea, che collegava Canterbury a Roma, e la Via degli Abati, che si snodava da Bobbio a Pontremoli e che veniva utilizzata abitualmente dagli abati per recarsi a Roma.
La presenza longobarda è anche attestata da opere architettoniche di grande pregio, come il Duomo di San Moderanno a Berceto risalente al XII secolo ma costruito sui resti di un antico monastero (719). Anche la Pieve di Santa Maria Assunta a Fornovo Taro ha una lunga storia che è testimoniata da uno stile romanico sia nella struttura che nelle opere conservate. I numerosi monasteri disseminati nelle Valli del Taro e del Ceno non aveva solo una funzione prettamente religiosa, ma fungevano da veri e propri “centri amministrativi” dei territori.
La situazione cambiò con l’avvento dei grandi signori feudali tra i quali i Malaspina, i Landi, i Visconti, gli Sforza, i Doria e i Farnese. In particolare i Landi ebbero un ruolo cruciale per la Val Taro in quanto fondarono un vasto stato (Principato di Valditaro) che fu poi venduto ai Farnese. Proprio la presenza di questi ultimi soprattutto da costruzioni quali palazzi, monumenti e la celebre Porta Farnese tutti situati a Borgo Val di Taro.
Nel 1805 gli stati parmensi furono annessi all’impero francese fino alla caduta di Napoleone.