RISOTTO AI FUNGHI PORCINI I.G.P.
(per quattro persone)
300 gr riso carnaroli
100 gr di Funghi Porcini
30 gr di burro
3 o 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 scalogno
vino bianco
brodo vegetale
sale q.b.
tritare lo scalogno sottile, soffriggere con un po’ d’olio e un po’ di burro, aggiungere il riso, farlo tostare, sfumarlo con vino bianco e lasciarlo evaporare. Aggiungere i Funghi Porcini, portare a cottura il riso aggiungendo brodo caldo. Una volta pronto mantecare il riso con una noce di burro e una spolverata di Parmigiano Reggiano.
Il rinomato fungo porcino della nostra valtaro merita l’attenzione mondiale.
Per questo, ghiottoni di tutto il mondo seguite la guida valtarese sul come mettere sott’olio il fungo porcino più buono del mondo.
Parola mia….e consigli di esperti, si fondono in questo tutorial che vi guiderà passo passo nel realizzare splendidi vasetti colorati con i colori ed il sapore dell’autunno dalle nostre parti.
Il Fungo Porcino sott’olio ha ancora più gusto e valore se siamo stati noi stessi a trovarlo e coglierlo nel bosco
– una volta pulito, andremo a tagliarlo in parti non troppo fini a seconda dei nostri gusti
– prepariamo una pentola con abbondante aceto, aggiungiamo i chiodi di garofano e il pepe nero
– arrivati quasi al punto di ebollizione aggiungiamo i nostri funghi porcini
– trascorsi alcuni minuti, prestando attenzione che i funghi non siano troppo molli, li adagiamo su di un canovaccio per farli raffreddare
– prepariamo i barattoli che andranno ad ospitare i nostri funghi facendo un fondo di olio extra vergine di oliva, alcuni chiodi di garofano, pepe ed almeno una foglia di alloro
– andiamo con pazienza ad adagiare i porcini nel vasetto aggiungendo di tanto in tanto olio extra vergine di oliva
– arrivati ad una giusta quantità lasciamo un piccolo spazio per colmare i funghi di olio in modo che nessuna parte venga esposta all’aria
– accertiamoci di aver colmato di olio il vasetto e aggiungiamo ancora un po’ di pepe nero e chiodi di garofano, poi chiudiamo con forza il coperchio
per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.
(Anthelme Brillat-Savarin)
La varietà paesaggistica di queste terre ci donano innumerevoli prodotti eno-gastronomici di grande pregio.
Protagonista indiscusso delle produzioni tipiche locali è il Fungo Porcino di Borgo Val di Taro che ha ottenuto nel 1996 la prestigiosa certificazione I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). La sua fama è talmente cresciuta negli anni, da avere un itinerario tutto dedicato alla degustazione di piatti tipici a base di esso, la Strada del fungo porcino di Borgotaro.
Anche numerosi eventi come la Fiera Nazionale del fungo porcino di Albareto, Autunnando di Valle in Valle e la Fiera del fungo di Borgo Val di Taro hanno saputo sfruttare al meglio la popolarità e le proprietà nutritive di questo prodotto, tanto da diventare appuntamenti annuali importanti a livello nazionale.
Il Fungo Porcino I.G.P.
Un’altra peculiarità gastronomica della zona è l’allevamento del maiale nero dal quale si ricavano ottimi insaccati e carni prelibate.
Il sottobosco valtarese non offre solamente l’ottimo porcino, ma anche frutti di bosco che vengono lavorati per produrre conserve e, nel caso della castagna, possono diventare farina per ottime frittelle, per lo squisito castagnaccio o semplicemente per essere arrostite sul fuoco. Anche la castagna ha portato alla creazione di eventi e manifestazioni autunnali a lei dedicati come la Sagra della castagna di Borgotaro e la Festa della castagna a Folta.
La prelibata castagna valtarese
La cucina valtarese ha tutte le caratteristiche della cucina emiliana, povera ma succulenta. Accanto agli immancabili anolini in brodo troviamo carni prelibate, spesso di cacciagione, insaccati e il gustoso Parmigiano Reggiano.
Le torte salate sono un’altra specialità alla quale sono dedicate numerose manifestazioni estive e che si possono trovare nei menu dei nostri ristoranti e agriturismi.
Nei ristoranti della zona si possono gustare queste specialità e nella stagione estiva non mancano manifestazioni all’aperto dedicate proprio alla degustazione di carne alla griglia, torta fritta e la prelibata trota. Per esempio, a Bedonia, la Sagra della Trota viene organizzata da più di 150 anni e ottiene sempre un notevole successo.
Val Taro: liberi di scoprirla!
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